ANTEPRIMA 29 GIUGNO – I CONCERTI PER IL DUCA

I CONCERTI PER IL DUCA

Gli ultimi studi sulla dinamica Napoli tra il Sei e Settecento si sono concentrati sulla musica strumentale che a Napoli non è mai mancata. Sono mancate invece quelle figure catalizzatrici come Vivaldi a Venezia o Corelli a Roma, di conseguenza è mancata la giusta attenzione da parte degli studiosi attratti come erano dalla musica vocale.
I virtuosi che sono nati nell’area partenopea o che sono transitati sono di primordine. Un elenco lungo di musicisti/ compositori tutti muniti di impeccabile tecnica e bravura. Ma nonostante questo sorprende che a Napoli non ci sia stata una produzione dedicata al concerto di grande rilievo. Questi collegamenti sono venuti a mancare perché non è esistito uno strato borghese forte, classe media capace di fruire di tale musica.

Tuttavia una rete di mecenati si è sostituita sostenendo la produzione di musica strumentale. Marzio Carafa Duca di Maddaloni fu uno di essi, infatti fu il dedicatario dei 6 concerti per violoncello di Leonardo Leo (1694 – 1744). Il Carafa era un “dilettante” di violoncello – nell’accezione antica – che commissionò lavori ai compositori del tempo. Anche Alessandro Scarlatti e il giovanissimo Pergolesi furono di casa dai Carafa e si pensa che il celeberrimo Stabat Mater fu commissionato da Don Marzio quando il musicista fu al suo servizio. Leo, allora maestro della Real Cappella e considerato il più autorevole didatta attivo a Napoli, tra il settembre 1737 e l’agosto del 1738, compose sei lavori. Cinque hanno l’immutato titolo “Concerti di Violoncello con V.V., per solo servizio di S.E. il sig. Duca di Madalona”, mentre l’ultimo conserva la più arcaica denominazione di “Sinfonia concertata di violoncello, con V.V”.

Queste pagine presentano una notevole importanza storica. Insieme ai concerti di Vivaldi, composti qualche anno prima, sono tra le prime opere a vedere il violoncello in veste solistica, dunque svincolato dai compiti di basso continuo. Leo non solo riuscì a liberare il violoncello da questo ruolo, ma prese in considerazione la sua intensa sonorità con una quantità di melodie espressive e cantabili che non ha eguali nel repertorio concertistico per violoncello. Leo seppe essere innovativo anche sotto l’aspetto stilistico, alla luce della scelta di adottare nei primi movimenti un abbozzo di forma sonata (una forma pressoché sconosciuta tra i compositori attivi a Napoli nei primi decenni del XVIII secolo), che contribuisce a rendere questi concerti, concepiti secondo il collaudato modello della sonata da chiesa, più interessanti e originali rispetto alla maggior parte delle opere coeve. Sotto il profilo espressivo, Leo ottenne risultati davvero eccellenti abbinando stilemi propri che guardano ad un mondo appena passato, come passaggi fugati, a spunti dal sapore decisamente teatrali, come il larghetto a mezza voce del Concerto n. 1 in La maggiore, una meravigliosa oasi di delicato lirismo e di spiccata cantabilità.

Gaetano Nasillo violoncello solista
LA CONFRATERNITA de’ MUSICI
Cosimo Prontera cembalo e direzione
Raffaele Tiseo primo violino
Federico Valerio secondo violino
Fabio De Leonardis violoncello
Maurizio Ria violone

Programma

Leonardo Leo (1694 – 1744)

Sinfonia in La magg. Allegro assai, Andante, [Allegro]

Concerto di violoncello, con violini e basso in Fa min. (1737 ca.)

Andantino grazioso, Allegro, Largo e grazioso, Allegro

Concerto di violoncello, con violini e basso

in Re min. (Aprile 1738)

Andantino grazioso, Con spirito, Amaroso, Allegro

Solfeggi

Concerto di violoncello, con violini e basso

in La magg. (Settembre 1737)

Andantino grazioso, Allegro, Larghetto, Allegro