LE VOIX DE DIEU

Dare luce alla musica e agli strumenti principi tra la fine del Cinquecento ed il primo Seicento è precipuità di questo appuntamento. Il cornetto fu impiegato dal medioevo fino al periodo tardo barocco: nelle primitive musiche allietava le feste solenni degli antichi Comuni, in seguito fu importante l’uso nelle musiche ecclesiastiche e talvolta anche profane. Così parlava Girolamo Della Casa nel suo trattato del 1584: “Degli strumenti a fiato il più eccellente è il Cornetto per imitar la voce umana più degli altri strumenti. Questo strumento si adopera piano e forte, e in ogni sorta di Tuono, si come fa la voce”. Del violino barocco abbiamo un grande sviluppo alla fine del Cinquecento; di uso ed origine popolare, il violino si distinguerà dal violino rinascimentale e più tardi dal violino classico e romantico sia in forma, l’uso di un arco diverso e le corde di budello di animale. Francesco Gemignani nel 1751 ne parla così: «…L’arte di suonare il violino consiste nel dare a quello strumento un suono che possa in qualche modo competere con la più perfetta voce umana; e di eseguire ogni pezzo con esattezza, proprietà, e delicatezza d’espressione secondo la vera intenzione della musica».

Anche se sempre riconducibile ad uno strumento della chiesa cattolica l’origine dell’organo ha natalità profane: inizialmente di piccole dimensioni (definito portativo) per uso di guardia territoriale ed emulazione della natura per l’antica Grecia o per accompagnare le lotti dei gladiatori nei romani fino ad arrivare all’impero bizantino assunse un posto di rilievo nella liturgia della Chiesa cattolici forse dal IX sec. I primi grandi organi si costruiranno nel Medioevo e nel periodo del tardo rinascimentale la musica avrà importanza anche in veste solistica. Cit.: «l’organo rappresenta l’harmonia mundi, come terrena rappresentazione della musica generata dalla macchina cosmica».
La voce ed il canto è sempre stato il motore di emulazione per gli strumenti: nel periodo barocco si affermano maniere e l’uso della retorica nel cantare che si differenzierà dalla pratica precedente. L’inizio del melodramma e quindi dell’opera italiana e dell’oratorio daranno vita e protagonismo alla voce solista il cui obiettivo era di muovere gli affetti attraverso degli effetti: una partica in cui l’Italia sarà padrona e fonte di emulazione per tutta l’Europa.

Giacomo Benedetti

Alessandro Grandi (1586 ca – 1630)
Regina Coeli
dal Quatto Libro de Motetti a Due, Tre, Quattro, … per sonar nell’organo 1616

Antonio Valente (ca. 1520 – 1581?)
Lo Ballo dell´Intorcia
da Intavolatura de cimbalo …1576

Bernardino Roncaglia (1614 – 1692)
Canzona detta aria di Mantova

Alessandro Grandi
O quam tu pulchra es
Mottetto per vove e bc
da Ghirlanda sacra, … varii motetti a voce sola, 1625.

Giovanni Antonio Mealli (1624 – 1687 ca)
La cesta
dalle Sei sonate per violino solo per chiesa e camera … 1660

Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Partite sopra l’Aria di Fiorenza
Codice Chigi: Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ms. Chigi Q. IV. 25

Alessandro Grandi
Salve Regina
da Motetti a una et due voci con sinfonie … Venezia 1621

Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
Exulta filia Sion
da Raccolta IV de’ canti sacri … 1629

Girolamo Frescobaldi
Partite sopra Passacagli
da Il primo libro di Toccate d’Intavolatura per cembalo e organo 1637

Maurizio Cazzati (1616 – 1678)
Ciacona à 3 con il suo Balletto
da Correnti, balletti, e galiardi a 3 e 4, Venezia del 1651

Tarquinio Merula (1595 – 1665)
Gaudeamus Omnes
introito per voce, violino e bc
da Pegaso, Op.11, Venezia del 1640

Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
Laudate Dominum
da Selva morale e spirituale … Venezia 1640

ENSEMBLE BAROQUE LUMINA
Rossana Bertini soprano
Giacomo Benedetti
maestro di concerto all’organo
Andrea Inghisciano cornetto
Paolo Cantamessa violino barocco